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TECH.EMOTION CLUB

Innovazione e investimenti a impatto sociale per un futuro di benessere collettivo

25 Settembre 2024

Sabato 21 settembre a Milano, presso la sede di Carter & Benson, si è svolto “BRIDGING THE GAP | Investments, innovation and social impact”, un evento di ispirazione e networking organizzato da Emotion Network per riflettere sul legame tra innovazione, investimenti e impatto sociale.

Con noi speaker italiani e internazionali di alto profilo e una platea selezionata di persone interessate a scoprire come le imprese e gli investimenti possano generare valore non solo economico ma anche sociale, promuovendo un futuro più responsabile e inclusivo.

L’evento è stato anche un’occasione per riunire i membri di Tech.Emotion Club, il nostro programma di membership ufficiale che garantisce accesso esclusivo a relazioni, opportunità di investimento e di business, contenuti ed eventi condivisi dal network internazionale di Emotion Network.

INCLUSIVE LEADERSHIP – EVERYBODY IN AND NOBODY OUT

Introdotto dai saluti di Mattia Mor, CEO e founder di Emotion Network,  René Carayol, uno dei più noti executive coach al mondo, ha ispirato la platea con un video contributo dedicato al tema della leadership inclusiva.

In un mondo in cui spesso si assiste a una reazione negativa verso la diversità e l’inclusione, il suo lavoro con amministratori delegati di tutto il mondo ha dimostrato l’importanza di un approccio inclusivo per il successo aziendale: “La leadership inclusiva guida davvero le performance aziendali.

Con il suo intervento Carayol ha sottolineato così l’importanza di una leadership che sia in grado di includere tutti e non escludere nessuno perché “più le persone si sentono rispettate e incluse, più sono disposte a dare il massimo”. Ha incoraggiato poi i partecipanti a seguire un consiglio di crescita umana e professionale: “date più compassione di quanto pensiate necessario e rinunciate a più potere di quanto pensiate necessario perché questo vi renderà leader diversi e più efficaci.”

DRIVING CHANGE, CREATING VALUE

Karin Fischer, co-founder e board member di Emotion Network, ha raccolto il testimone di Carayol moderando la conversazione tra Massimo Andriolo, CEO di IXL Center Italia, Marta Bertolai, Country Manager di ENACTUS, e Davide D’Arcangelo, CEO di Next4 e Segretario Generale della Fondazione Italia Digitale.

Il dialogo ha messo in luce come una leadership orientata all’innovazione e all’impatto sociale e il contributo delle nuove generazioni possano rappresentare un potente strumento per affrontare le più importanti sfide globali. 

Massimo Andriolo ha illustrato l’approccio unico di IXL Center, parte di un network internazionale che si dedica a trasformare l’innovazione in una vera e propria disciplina, trasferendo competenze a professionisti, imprenditori e studenti per generare valore economico e sociale. L’approccio di IXL e di Andriolo è guidato da una convinzione: “Innovazione, impatto sociale e ritorni sugli investimenti possono convivere? Non solo è possibile, ma è la strada per un futuro migliore!”.

Marta Bertolai ha spiegato come ENACTUS offra ai giovani l’opportunità di sviluppare le competenze necessarie per creare soluzioni imprenditoriali innovative, mettendo in evidenza come la formazione possa diventare un catalizzatore di impatto sociale e ambientale positivo. 

Davide D’Arcangelo ha evidenziato come l’integrazione tra innovazione, social entrepreneurship e investimenti responsabili sia fondamentale per costruire un un ecosistema multidisciplinare e intergenerazionale che possa favorire la felicità e il benessere collettivo.

VISION AND IMPACT: ITALIAN SCIENCE LANDING AT NASDAQ

Nella sessione successiva, moderata dalla giornalista Amy O’Brien, Pierluigi Paracchi, CEO di Genenta (Nasdaq: GNTA), ha esplorato le sfide e le opportunità per le imprese italiane nel settore biotecnologico a partire dall’esperienza di Genenta, la prima azienda italiana quotata al Nasdaq.

Genenta (Nasdaq: GNTA) è una società di biotecnologie in fase clinica impegnata nello sviluppo di una terapia brevettata a base di cellule staminali ematopoietiche per il trattamento di diversi tumori solidi. Con la sua quotazione al Nasdaq ha raccolto 70 milioni di euro da investitori sia europei che americani.

Nel corso del suo intervento Paracchi ha sottolineato che l’Italia ha una posizione di indiscussa eccellenza nella ricerca scientifica – soprattutto nell’ambito della salute – ma uno dei principali limiti del Paese è la difficoltà a trasformare la “scienza straordinaria” in prodotti concreti per curare i pazienti. Questo ostacolo è dovuto a una mancanza di competenze nella fase di sviluppo, dove l’Italia fatica ad attrarre talenti specializzati: “Abbiamo la scienza, ma è difficile trovare persone con competenze nello sviluppo.”

Ha poi aggiunto, in chiusura: “Non possiamo permetterci di esternalizzare la salute dei nostri cittadini. Non è trascurabile il luogo in cui avvengono le scoperte e le innovazioni. Oggi in Italia siamo tra i leader mondiali nelle terapie geniche e cellulari. Dobbiamo fare tutto il possibile per continuare a essere leader anche in futuro, in primo luogo per i nostri pazienti”.

PHILANTHROPY AND LEGACY: THE IMPACT OF GIVING BACK

Il tema della filantropia è stato esplorato da Gianluca D’Agostino, co-fondatore di Emotion Network, e George Coelho, co-fondatore di Astanor Ventures. 

Coelho, noto per la sua vasta esperienza nel venture capital e per il suo impegno in cause sociali, ha fondato Astanor Ventures con l’obiettivo di promuovere soluzioni sostenibili nell’ambito dell’agricoltura e dell’alimentazione. 

Nel corso della discussione, ha condiviso la sua visione di un mondo in cui le aziende non solo generano profitto, ma sono anche responsabili verso le comunità. Parlando di “give back”, Coelho ha affermato: “Le ricerche dimostrano che restituire rende effettivamente il donatore più ricco.” Questo pensiero ha stimolato un dibattito su come la filantropia possa essere non solo un atto di generosità, ma anche una leva per generare un impatto sociale duraturo.

CONSCIOUSNESS AND ETHICS IN BUSINESS

L’ultima sessione della giornata ha visto un dialogo tra Massimo Redaelli, co-fondatore e board member di Emotion Network, Angelo Moratti, fondatore di Milano Investment Partners Sgr, e Caryl Stern, Chief Impact Officer di LionTree e  già Presidente e CEO di UNICEF USA, su come il futuro delle imprese debba legarsi a un modello economico più consapevole, etico e responsabile.

Angelo Moratti ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento di giovani imprenditori e imprenditrici, affermando che: “Non possiamo aspettarci che i politici risolvano i nostri problemi. Abbiamo bisogno di economisti, imprenditori e, soprattutto, di giovani imprenditori e imprenditrici. Sono loro che creeranno il tessuto di una società migliore.”​ Ha inoltre toccato il tema dell’intelligenza artificiale, spiegando come questa tecnologia possa avere un impatto sia positivo che negativo: “Non possiamo fermare la tecnologia, ma dobbiamo affrontarla e regolamentarla nel miglior modo possibile. Sarà una sfida, ma ce la faremo.”​

Caryl Stern ha arricchito la discussione parlando del suo percorso personale e professionale e di come oggi continui a dedicarsi a iniziative sociali investendo su aziende innovative che possano migliorare in particolare la vita delle persone disabili. Ha anche condiviso un pensiero ispirazionale a partire dalla sua esperienza in Vietnam con UNICEF: “Fino a 20 anni fa, le persone disabili erano in gran parte nascoste dalla società. Ora c’è maggiore accettazione, ma sarà soprattutto l’unione tra amore, consapevolezza e tecnologia a fare la differenza.

Stern ha anche parlato della necessità di integrare i valori personali nella struttura stessa di un’azienda: “Per poter investire in uno scopo, prima devi fare il lavoro su te stesso e costruire questi valori nel framework dell’impresa che rappresenti. Non puoi mettere i tuoi soldi in uno scopo, se non hai affrontato prima il tuo personale scopo.“​. Questa riflessione ha ulteriormente sottolineato come le imprese, oltre a cercare il profitto, debbano abbracciare una visione più ampia e responsabile che includa il benessere delle comunità che servono.

Massimo Redaelli ha concluso il dibattito sostenendo che: “Un modello economico più consapevole e responsabile è il futuro.” 

Gli interventi di tutti gli speaker e le speaker hanno così contribuito a costruire una visione in cui scopo e profitto possono coesistere, favorendo un business orientato al lungo termine e al benessere collettivo.