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TECH.EMOTION lounge

Aperta, internazionale, affamata di futuro: l’innovazione che fa bene alla competitività dell’Italia e delle sue imprese

15 Dicembre 2021

Martedì 14 dicembre 2021 abbiamo dato il via alle “TECH.EMOTION lounge”, una serie di conversazioni pensate con l’intento di approfondire i temi chiave per l’ecosistema dell’innovazione italiana.

Nel nostro primo appuntamento ci siamo collegati in diretta per parlare di Open Innovation e di come questa contribuisca a sbloccare il potenziale di imprese e startup italiane.

Lo abbiamo fatto insieme a Ernesto Ciorra (Chief Innovability® Officer di Enel Group), a Massimo Claudio Comparini e Maria Antonietta Perino di Thales Alenia Space Italia, a Silvia Franceschini della startup Fragile, al professore della Scuola Superiore Sant’Anna Alberto Di Minin e al Presidente dell’Agenzia ICE Carlo Ferro.

La conversazione guidata da Andrea Rasoli – CEO e publisher THE VISION – ci ha permesso di conoscere più da vicino il concetto di Open Innovation nonché di incontrare i principali attori che possono applicarlo e favorirlo (dalle aziende alle startup, fino ad arrivare alle università e alle istituzioni).

L’Open Innovation parte da un’idea abbastanza semplice: che non tutte le persone giuste per un progetto lavorano nella tua azienda” ha detto Alberto Di Minin, Professore Ordinario presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Le competenze giuste possono essere però a disposizione tra i tuoi partner, i tuoi fornitori, i tuoi concorrenti, nel mondo delle startup e delle spin-off accademiche, nei centri di trasferimento delle università”.

Di Minin è il primo italiano ad aver sentito parlare di Open Innovation direttamente dalla bocca di Henry Chesbrough, l’economista statunitense che ha coniato il concetto e lo ha così definito: «L’Innovazione Aperta è un paradigma che afferma che le imprese possono e debbono fare ricorso ad idee esterne, così come a quelle interne, ed accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche.».

Quella dell’innovazione aperta è una teoria che ormai da anni – e per prima in Italia – Enel cerca di mettere in pratica tramite la creazione del modello chiamato Innovability®, basato sul concetto che per essere sostenibili occorre innovare costantemente.  “L’Open Innovation è la naturale conseguenza dell’adozione di una sfida planetaria che per primo il nostro amministratore delegato ha portato in Enelha detto Ernesto Ciorra. “La sfida era ed è diventare la più grande azienda di rinnovabili, la più grande azienda che abilita la transizione energetica a livello mondiale. E, quando hai una sfida così grande, non puoi pensare di farcela da solo. Essere aperti e creare un ecosistema che favorisce un grande cambiamento è l’unico modo per garantire quel cambiamento.

Thales Alenia Space Italia e Fragile sono rispettivamente la grande azienda e la startup che hanno colto la sfida di Enel e sono entrate a pieno titolo in quell’ecosistema virtuoso di Open Innovation che si alimenta grazie alle idee, alle competenze e al capitale umano di coloro che scelgono di mettersi in gioco per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.

Nessuna impresa è in grado di sostenere da sola tutto il peso dello sviluppo di tecnologie abilitanti.”, ha detto Massimo Claudio Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia. “Il settore spazio sta davvero evolvendo a velocità incredibili, quindi è opportuno e necessario ripensare il nostro modo di sviluppare nuove tecnologie e nuovi servizi”, gli ha fatto eco Maria Antonietta Perino, Domain Exploration & Science Italy, Space Economy Exploration & International Network di Thales Alenia Space Italia. “Ci siamo avvicinati da un paio di anni ai colleghi dell’Enel perché adottiamo strategie di Open Innovation molto simili”, ha proseguito Perino. “L’idea è quella di cominciare a sviluppare un’infrastruttura sulla Luna per ospitare sia attività automatiche ma anche i primi uomini e donne che torneranno sulla superficie del nostro satellite”. Dalla collaborazione tra Enel e Thales Alenia Space Italia si potranno quindi raggiungere grandi traguardi nel campo della space economy e di quel “rinascimento spaziale” che vede le imprese private sempre più attive.

Dopo uno sguardo all’innovazione che punta allo Spazio, abbiamo conosciuto l’innovazione ancorata alla Terra con Silvia Franceschini, co-founder della startup Fragile. “Siamo tutti geologi applicati e quello che facciamo è elaborare i dati dei radar satellitari per andare a individuare le aree soggette a deformazione che impattano gli impianti idroelettrici”, ha detto Franceschini. “Abbiamo cercato di tagliare le nostre strategie di elaborazione proprio sui problemi specifici di Enel e questa relazione ci ha permesso di crescere molto, sia da un punto di vista personale che ovviamente tecnico”.

Le startup sono tra gli attori principali dell’ecosistema di Open Innovation e come tali vanno supportate e accompagnate, anche nella loro espansione verso mercati esteri. “L’innovazione deve creare competitività e specificità dell’offerta di ciascun singolo sistema Paese e questo tanto più rapidamente può crescere quanto più è supportato da un processo di internazionalizzazione”, ha detto infatti Carlo Ferro, Presidente dell’Agenzia ICE. “Aiutare le startup significa non solo preparare competenze e soluzioni per il futuro del Paese, ma anche preparare una classe dirigente del futuro che sappia distinguere e seguire l’innovazione”.

Un’innovazione che per essere davvero “distruzione creatrice” deve trovare in prima linea imprese pronte ad “aprire le porte del cuore con umiltà e con passione a quelli che stanno fuori e sono “affamati di futuro, come detto da Ciorra a conclusione della nostra prima “TECH.EMOTION lounge”.

Riguarda la nostra prima “TECH.EMOTION lounge”: