
Un viaggio tra le voci di Emotion Network
Il 26 novembre 2025, il Christmas Cocktail del Tech.Emotion Club ha offerto una serata dinamica e corale, costruita intorno a un’idea semplice e potente: l’altro.
L’altro come storia da ascoltare, come voce che ci ispira, come relazione che può generare impatto.
Il Tech.Emotion Club è il programma di membership di Emotion Network, nato per creare connessioni autentiche all’interno di una comunità internazionale di persone che credono nel potere dell’ispirazione e delle relazioni di valore.
Il Christmas Cocktail ha riunito membri del Club e amiche e amici di Emotion Network: persone appassionate di impresa, innovazione, finanza, cultura e impatto sociale, che da cinque anni contribuiscono ai nostri progetti e ai nostri eventi.
Ad aprire la serata è stata Karin Fischer, Co-founder e Board Member di Emotion Network, che ha introdotto il tema “THE OTHERS” come chiave di lettura del 2026 e del prossimo Tech.Emotion Summit.
L’invito, rivolto a chi era in sala, è stato quello di raccontare un pezzo della propria storia e metterlo in comune: “È impossibile costruire relazioni se non attraverso la condivisione”. Da qui il gancio naturale con Emotion Network e con il Club: un luogo in cui le storie non si esauriscono sul palco, ma continuano nelle conversazioni, nelle collaborazioni e nei progetti che nascono “dopo”.
Creatività, pubblico e nuove strategie di comunicazione
La prima voce ad accendere la serata è stata quella di Iginio Straffi, fondatore e CEO di Rainbow, che ha riportato al centro il potere della narrazione: “Come mestiere raccontiamo storie”. Ha sottolineato il valore delle relazioni e della community globale dei fan, oggi vero asset dell’azienda. Con l’ingresso del fondo Tech, Rainbow sta costruendo una strategia che punta alla disintermediazione e al dialogo diretto con il pubblico, combinando creatività e rigore organizzativo.
Parlare attraverso gli altri, i nuovi media
Pierfrancesco Petrosillo, Chief Agency Officer di Corax, ha raccontato la visione dell’azienda, social media company che aiuta i brand a “superare la linea” e a parlare attraverso gli altri. YouTube, podcast e talent diventano così spazi narrativi strategici. Annuncia inoltre che con Emotion Network sono già in sviluppo nuovi progetti editoriali condivisi.
Un movimento che ispira
L’Anchor Investor e Board Member di Emotion Network Angelo Moratti ha riportato al centro la visione del Tech.Emotion Club come movimento, più che progetto: “Si tratta di ispirare le persone in un mondo in cui non ci si ispira più”. Citando Nelson Mandela, il Dalai Lama e Warren Buffett, ha invitato la community a dare spazio a chi può contribuire a migliorare il mondo. Sull’AI ha espresso una visione chiara: «Darà ancora più importanza alle emozioni e allo storytelling. È il nostro tempo, quindi per favore credetelo».
Investire nelle persone
Founder and Managing Partner di United Ventures, Massimiliano Magrini ha ricordato che il cuore del venture capital early stage non è la tecnologia, ma le persone. Ha raccontato investimenti nati quando esisteva solo il 15% di un progetto, poi diventati eccellenze deep tech italiane. Il suo principio guida? Il “test dell’aeroporto”: investire solo in chi stimola fiducia e dialogo vero.
Pensare europeo
Arrivato da Monaco per la serata, Christian Teichmann, Managing Director di Burda Principal Investments, ha offerto una prospettiva internazionale: “Dobbiamo pensare molto più in modo europeo”. Ha ricordato l’esempio di Airbus come modello di collaborazione capace di trattenere talento e competere globalmente. Ha sottolineato l’importanza degli effetti di network e ha chiuso con un messaggio perfettamente allineato con Emotion Network: “Gli investitori non finanziano solo tecnologie, ma le storie in cui credono.
Il cuore invisibile dei mercati
Economista e Presidente di Human Foundation, Giovanna Melandri ha portato sul palco la visione dell’impact investing come movimento globale. Ha citato il report The Invisible Heart of Markets: “I mercati possono avere un cuore invisibile”. Misurare l’impatto, ha spiegato, è la chiave per guidare il cambiamento e costruire un nuovo modello di capitalismo responsabile.
L’impatto che diventa vita
La testimonianza di Fondazione Piatti ha mostrato l’impatto concreto sulla vita di bambine, bambini e famiglie. “Non lavoriamo in una logica di assistenza, ma di sviluppo di tutte le potenzialità di vita” , ha spiegato il Direttore Generale Franco Radaelli. Anna Piccinocchi, responsabile del centro di Milano, ha parlato della Fondazione come un luogo di accoglienza e ascolto. Il momento più toccante è stato il racconto di Lucrecia Jachap, mamma di un bambino autistico di 11 anni: “Quando mio figlio mi ha chiesto “Mamma, cosa stai facendo?”, è stato come tornare alla vita”.
La visione di Emotion Network per il 2026
In chiusura Mattia Mor, Founder e CEO di Emotion Network, ha restituito il senso della serata e del percorso dell’anno: Emotion Network come ecosistema che unisce tecnologia, innovazione e storytelling per allargare il potenziale umano. Ha inoltre presentato le prossime tappe del Club e il Tech.Emotion Summit 2026, che si terrà alla Triennale di Milano il 27 e 28 maggio 2026 .
La serata ha mostrato quanto sia potente ciò che accade quando si dà voce all’altro e si costruiscono relazioni autentiche. È da qui che Emotion Network continuerà a partire: dalla forza delle comunità che crede, insieme a noi, nel potenziale umano come vera leva di cambiamento.






